I saggi contenuti in questo volume indagano i molteplici modi di produzione “fuori dal sistema” del cinema italiano con riferimento a un periodo storico ricco di trasformazioni e quindi a sua volta complesso. Si va dal cooperativismo, che nasce già all’inizio degli anni cinquanta ma che permea anche l’ideologia del futuro articolo 28 della legge 1213, al caso dei Programmi Sperimentali della RAI degli anni settanta, fino all’impiego del videotape per scopi politici e sociali. In mezzo ci sono tanti altri esempi di modi di produzione fuori dagli schemi, come l’esperienza televisiva di Roberto Rossellini, i cinegiornali liberi di Cesare Zavattini, i video di propaganda prodotti da associazioni e partiti, il cinema amatoriale, i film didattici e le produzioni animate. Un mondo, insomma, in cui cambia l’idea stessa di “settima arte” e nel quale avviene una mutazione costruttiva di cui solo in parte il cinema italiano è riuscito a fare tesoro negli anni a venire.