Luca Guadagnino è uno dei registi maggiormente riconosciuti a livello internazionale. I suoi film riprendono la struttura dei generi cinematografici classici, che vengono poi reinventati e personalizzati attraverso un cinema che ha un’identità ben definita e immediatamente riconoscibile nel panorama contemporaneo. Guadagnino ha affrontato il documentario (Mundo civilizado, Cuoco contadino, Inconscio italiano), l’horror (Suspiria, Bones and All), la commedia sentimentale (Challengers), il dramma decadente (Io sono l’amore), che si può combinare anche con il thriller (A Bigger Splash) o con una visione dove il suo sguardo sembra convivere con quello dei suoi protagonisti tra Chiamami col tuo nome e Melissa P. La sua visione è così ampia che l’ambizione che guarda al grande melodramma hollywoodiano degli anni quaranta e cinquanta si espande pure nelle serie (We Are Who We Are). Maestoso e intimo, di travolgente passionalità, Guadagnino dialoga continuamente con il cinema del passato e con i suoi modelli come, ad esempio, Bernardo Bertolucci, Maurice Pialat e Jonathan Demme. Ha diretto alcuni dei più importanti giovani attori internazionali di ieri e di oggi, ma la sua musa e il suo corpo cinematografico è Tilda Swinton, con la quale ha spesso collaborato fin dal primo lungometraggio, The Protagonists.