Juza Unno Unno Jūza (1897-1949), pseudonimo di Sano Shōichi, è considerato uno dei padri della fantascienza giapponese. Nato a Tokushima nell’isola di Shikoku, inizia la sua attività di scrittore mentre è impiegato presso il laboratorio elettrotecnico del Ministero delle Comunicazioni. Il suo debutto avviene nel 1928 con il racconto giallo Denkifuro no kaishijiken (Il caso della morte misteriosa nel bagno elettrico), pubblicato sulle pagine di «Shinseinen» (Gioventù nuova), la celebre rivista intorno alla quale nella prima metà del Novecento si raccolsero i più grandi nomi del mystery giapponese. La sua fase più prolifica coincide con gli anni dell’espansionismo nipponico, di cui possiamo individuare forti echi nelle sue opere, dalla satira contro l’esaltazione della produttività nella distopia presentata in Jūhachiji no ongakuyoku (Il bagno di musica delle diciotto, 1937) alla descrizione dell’interesse delle istituzioni per l’applicazione bellica delle nuove tecnologie nell’epopea burocratica di un inventore raccontata in Tokkyo tawan-ningen hōshiki (La formula brevettata dell’uomo multibraccia, 1941), sfociando infine in romanzi dal sapore più patriottico. Reclutato dall’esercito come scrittore di propaganda, dopo un’esperienza di due mesi rientra in patria per ragioni di salute, dove rimane profondamente scosso dallo scoppio delle bombe atomiche che decretano la definitiva sconfitta del Giappone. Muore di tubercolosi nel 1949.