Scrivere la distanza

Scrivere la distanza


pp. 112, 1° ed.
9788829792320
«Distanza» è una parola chiave nell’universo letterario di Annie Ernaux: la sua vocazione autosociobiografica nasce dal desiderio di misurare il solco che la separa dal milieu proletario della provincia normanna in cui è cresciuta; l’attenzione alla lingua parlata, quella lingua sulla quale in famiglia si litigava più che per i soldi, si riscontra a più riprese nei suoi testi; il metadiscorso che punteggia la narrazione porta chi scrive a osservare ciò che ha vissuto o sta vivendo da una diversa prospettiva, per riuscire a coglierne l’essenza, la verità. Questo saggio si propone come un’introduzione ragionata alla lettura dell’opera di Ernaux, della quale percorre i tre versanti appena descritti: l’autosociobiografia, l’autobiografia linguistica e l’autobiografia «del compimento», ossia quella che più direttamente ha a che vedere con l’intento, più volte ribadito dall’autrice, di scrivere la vita.

Autore

 insegna Lingua e traduzione francese presso l’Università per Stranieri di Siena. Traduce dal francese e si occupa di critica della traduzione letteraria. Per L’aquila a due teste di Jean Cocteau (Napoli, 2011) ha vinto il premio Monselice “Leone Traverso” 2012.