I saggi di Lino Micciché qui raccolti riguardano tutti lo stesso argomento, il cinema italiano, e nascono tutti da circostanze identiche, in quanto sono tratti da libri collettanei, molti dei quali curati dallo stesso Micciché, dove venivano pubblicate le relazioni tenute in convegni organizzati, come iniziative collaterali, dalla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, allora da lui diretta, per analizzare, discutere, revisionare criticamente periodi o episodi particolari della storia della nostra cinematografia. Questi saggi sono dunque frutto, principalmente, del critico, ma pure, e insieme, dell’operatore culturale: in essi vi è ripetutamente traccia delle sue competenze ed esperienze nei diversi ambiti cinematografici, quelli riguardanti, oltre il linguaggio e l’arte filmica, l’economia, la politica, le istituzioni del cinema. E naturalmente vi è anche tutta una serie di rimandi ai diversi contesti (culturale, sociale, storico) che in qualche misura hanno condizionato l’ispirazione e la realizzazione delle opere filmiche esaminate, e che in queste hanno trovato espressione e giudizio. Il metodo critico di Micciché, pur presupponendo sempre il primato dell’estetica nelle procedure interpretative e valutative, comporta un approccio multiplo, interdisciplinare, al cinema e ai film, e insieme porta in gioco tutto il suo retroterra formativo e culturale che comprende, unitamente alle specificità cinematografiche, discipline diverse e diversi linguaggi artistici, così da determinare un più ampio raggio dei suoi stessi discorsi critici, rendendoli più penetranti, e confermando, ancora una volta, l’alto livello della sua produzione intellettuale.