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Antiafrodisiaco per l'amor platonico

Antiafrodisiaco per l'amor platonico

a cura di

pp. 168, 1° ed.
978-88-317-1093-0
Prima esperienza narrativa del giovanissimo Nievo, l'Antiafrodisiaco per l'amor platonico ha origine da un reale scambio di lettere con Matilde Ferrari, la giovane amata dal diciannovenne scrittore, e prende forma quando il loro rapporto si interrompe bruscamente, nel 1851. Ne deriva una rivisitazione della vicenda sentimentale che, travalicando i canoni letterari dell'amore romantico, si orienta decisamente verso un linguaggio realistico, immediato, ricco di dialoghi e di frecciate sarcastiche rivolte anche a uomini e fatti del circostante ambiente padano contemporaneo. Difficile da ascrivere a un preciso genere letterario, e pur con inevitabili incertezze nel ritmo narrativo, l'Antiafrodisiaco testimonia comunque la positiva, originale conclusione del noviziato letterario di Nievo, facendo già intravedere, nella forte passionalità del protagonista e nell'efficace resa macchiettistica di alcuni personaggi, il percorso che nel giro di pochi anni porterà il suo autore alla memorabile prova delle Confessioni.

Autore

nacque a Padova il 30 novembre 1831, morì la notte fra il 3 e il 4 marzo 1861, nel naufragio del vapore «Ercole», sulla rotta Palermo-Napoli. Visse fino ai vent'anni tra il Veneto, la Lombardia e il Friuli. L'ultimo dei tre decenni che gli toccarono in sorte - oltre alla sua partecipazione alle imprese garibaldine dei Cacciatori delle Alpi e poi dei Mille - risulta straordinariamente ricco di scrittura: poesie, collaborazioni giornalistiche, cronache di costume, drammi, commedie, tragedie, saggi letterari e politici, racconti e romanzi, fino alla grande epopea progettuale - di una vita e di una nazione - de Le confessioni d'un italiano, a compendiare e immaginare nello spazio di una lunga esistenza romanzesca l'esemplare di innumerevoli sorti individuali. Alla cultura italiana manca ancora una raccolta completa delle sue opere. L'edizione nazionale torna a progettare quest'impresa, dopo la mancata realizzazione di due iniziative negli anni cinquanta-sessanta e settanta-ottanta dello scorso secolo. La forma scelta non è quella monumentale di grossi tomi disposti cronologicamente o tematicamente, ma quella, agile, della collezione che presenti - nel testo critico e col corredo di un commento - le singole opere e le raccolte nella loro originale individualità.