?Sono pubblicati qui per la prima volta con un ricco commento, in una nuova  edizione critica (dopo quella uscita nel 1931 per cura di Francesco Moroncini),  tutti i volgarizzamenti in prosa dal greco del Leopardi maturo (1822-1827), completi  dei discorsi critici che precedevano alcuni di essi. Si tratta di testi che vanno dalla  Atene del quinto secolo a. C. alla prima cristianità, alla cultura umanistico-bizantina:  epoche e temperie culturali diverse che hanno come denominatore comune la lingua  greca e una forte impronta morale.  I volgarizzamenti inediti (e alcuni altri di cui ci rimane solo l'idea o il titolo: Platone,  Eschine, Marco Aurelio, Stobeo ecc.) nelle intenzioni di Leopardi avrebbero dovuto  formare una piccola collana di 'Moralisti greci', mai realizzata, da pubblicare presso  l'editore Stella a Milano.  Seguendo il progetto originario, sono ricostituiti nella loro integrità i due primi  volumetti di tale collana, al secondo dei quali viene restituita come sua sede destinata  e più propria la Comparazione delle sentenze di Bruto minore e di Teofrasto vicini  a morte, una sorta di imitazione "d'autore" della maniera antica. Un'ampia  introduzione, distinta in sette saggi, fa emergere l'intera vicenda del Leopardi  volgarizzatore in prosa negli anni cruciali dal 1822 al 1827, e ricostruisce l'intero  disegno sotteso sia ai progetti realizzati sia a quelli rimasti incompiuti o abbozzati.  Ciò che risalta non è soltanto una scelta di stile da parte di Leopardi, ma anche  il consapevole progetto di una «mezza filosofia» di ispirazione socratica; progetto  parallelo e parzialmente alternativo al nichilismo imperfetto delle Operette morali  (composte nel 1824, pubblicate nel 1827), che vengono illuminate in controluce  proprio dalle traduzioni di queste altre operette morali. I volgarizzamenti contenuti nel volume sono: il Frammento di una traduzione  in volgare della Impresa di Ciro descritta da Senofonte (1825), il Martirio de' Santi  Padri (1827), l'Orazione in morte della Imperatrice Elena Paleologina di Giorgio  Gemisto Pletone (1827), quattro orazioni di Isocrate sotto il titolo di Operette morali,  il Manuale di Epitteto, la favola di Prodico intitolata Ercole (tratta dai Memorabili  di Senofonte) e altri frammenti da Isocrate, Iseo, Teofrasto e dall'anonimo  del Sublime. A questi testi è aggiunta la Comparazione delle sentenze di Bruto  minore e di Teofrasto vicini a morte (1824). Sono stati inseriti in appendice  anche i due frammenti giovanili da Luciano, che esulano dai progetti del 1822-1827.