Sono circa un milione i giovani nati e cresciuti in Italia da genitori stranieri. Italiani, quindi, di fatto, ma ancora stranieri per la legge italiana. Il loro percorso verso la cittadinanza italiana è lungo e difficile. Hanno frequentato le scuole italiane, conoscono l'inno di Mameli meglio di alcuni politici, tifano per l'Italia, ma vedono compromessa la loro libertà di movimento, legata all'ottenimento del permesso di soggiorno e alle condizioni di regolarità dei genitori, e non possono immaginarsi un futuro come medici, giudici, giornalisti, tutte professioni che richiedono come primo requisito l'essere cittadini italiani. Al grave ritardo legislativo contribuisce una destra populista che fa di tutto per confondere le carte accostando l'ultimo barcone arrivato a Lampedusa, l'operaio che lavora a Treviso da vent'anni e la studentessa universitaria nata a Bologna da genitori immigrati. Khalid Chaouki, giornalista professionista e responsabile delle seconde generazioni per i Giovani Democratici, propone una riflessione essenziale per costruire un'Italia più equa e che guardi con coraggio al futuro, dove italiani siano tutti coloro che «amano e vanno fieri di questo Paese».