Davvero la storia dell’arte e la grandezza di Ferrara, città degli Estensi, teatro fra il Quattro e il Cinquecento di una straordinaria produzione culturale, finiscono nel 1598, con la devoluzione della città allo Stato Pontificio e con il trasferimento della corte di Cesare d’Este a Modena?
O esiste un’altra possibilità di lettura delle vicende artistiche ferraresi nel Seicento? Sulla base di alcuni pionieristici studi recenti e grazie a una lunga ricerca d’archivio, il volume traccia un quadro articolato del collezionismo privato a Ferrara nel XVII secolo, riportando alla luce personaggi e fatti di una realtà poco conosciuta ma ricca di novità e talenti, in cui il passato cinquecentesco è il motore e l’ispiratore di una cultura artistica originale e attrattiva per gli altri centri italiani, legata inizialmente alle presenze di Guercino, di Scarsellino e Carlo Bononi. I viaggi e i contatti di artisti, committenti e collezionisti contribuiscono ad alimentare una storia silenziosa ma avvincente.