Nozze di sangue

Nozze di sangue

a cura di

pp. 272, 1° ed.
978-88-317-1555-3
A partire da un evento di cronaca della sua Andalusia, con Nozze di sangue García Lorca concepisce una tragedia classica in cui i contadini sono vittime di passioni dirompenti, divengono corpi sofferenti in azione, archetipi di una cultura universale dominata dall'incapacità di comunicare ?e giungere alla comprensione dell'altro, a causa ?di quella potenza oscura che ognuno porta dentro di sé, subdola e irresistibile. Questo dramma è forse la più intensa affermazione dell'universo tragico ?di Federico García Lorca, l'opera maggiormente pervasa da quell'ansia di rappresentare la scissione tra il fuoco di eros e lo strazio di thanatos, essendo l'uno lo sfondo indissolubile dell'altro. I temi dell'amore impossibile, del tradimento, della fuga ?e della vendetta sono costantemente alimentati ?dai simboli tragici della poetica lorchiana; ?il risultato è un'allegoria moderna irripetibile ?e struggente che attribuisce un ruolo centrale ?alla presenza dell'universo femminile, la cui capacità generatrice diviene maledizione quando non assolve al ruolo imposto da una società patriarcale che ha fallito.?

Autore

è senza dubbio il poeta spagnolo più conosciuto e letto al mondo. Nato a Fuentevaqueros (Granada) nel 1898, a vent’anni si trasferisce a Madrid, alla Residencia de Estudiantes, oasi culturale laica e progressista, dove conosce gli artisti innovatori della cultura spagnola (J.R. Jiménez, A. Machado, Gómez de la Serna, Buñuel, Dalí, Alberti). Negli anni venti compone i due libri poetici di maggiore fama e diffusione, Poema del cante jondo e Romancero gitano, e ottiene il successo teatrale con Mariana Pineda. Il viaggio del 1929 negli Stati Uniti e a Cuba gli ispira Poeta en Nueva York e Sonetos del amor oscuro. Nel 1932 fonda il teatro universitario ambulante «La Barraca» e gira la Spagna rappresentando gli autori classici (Cervantes, Lope, Calderón); il suo teatro conosce grandi successi con Bodas de sangre e Yerma. Nel 1936 la situazione nazionale precipita e scoppia la guerra civile, mentre García Lorca lavora ai suoi progetti teatrali e poetici, tra cui il Diván del Tamarit. Poco prima del golpe militare di Franco, il poeta viaggia a Granada e qui, nell’agosto del ’36, è arrestato e subito dopo fucilato a Víznar. Da allora, il suo ricordo è divenuto simbolo dell’autenticità artistica e la sua figura ha acquisito più dimensioni: drammaturgo, studioso di folclore, pianista, pittore, istrione moderno.