Nel Re cervo, andata in scena per la prima volta a Venezia, al Teatro San Samuele, il 5 gennaio 1762, si conferma pienamente l'efficacia del genere teatrale sperimentato da Carlo Gozzi con le sue fiabe: una produzione che si inserisce nell'ambito della straordinaria fioritura di letteratura fiabesca registrabile nel Settecento, in rapporto con l'affermazione europea del gusto rococò. A sua volta la rigogliosa composizione di favole didascaliche, edificanti e satiriche, unita al gusto per l'esotico, trova ampio riscontro anche nel mondo delle scene, dove abbondano, nella tarda tradizione della commedia dell'arte e nel Re cervo in particolare, episodi miracolosi, metamorfosi e magie, atti a solleticare la curiosità del variegato pubblico del diciottesimo secolo. L'analisi comparata delle diverse redazioni autografe del Re cervo ci consente ora di verificare come l'autore, un letterato capace di pensare "in chiave teatrale", concepisse e componesse le sue fiabe in vista di una loro immediata messa in scena, secondo progetti fondati sulla concretezza delle esigenze del palcoscenico e di un ben definito gruppo di interpreti.