Il sale della terra

Il sale della terra

a cura di
1° ed.
978-88-317-1781-6

In una nuova, impeccabile traduzione italiana ritorna finalmente in libreria, dopo più di settant'anni, un grande romanzo: Il sale della terra (1935) di Józef Wittlin, cui valse la candidatura al Nobel e un immediato riconoscimento internazionale. 

La notizia dello scoppio della Prima guerra mondiale giunge a una piccola stazione della Galizia orientale, dove Piotr Niewiadomski, analfabeta quarantenne di etnia hutzul, lavora come uomo di fatica. Richiamato alle armi, lo spaesato campagnolo si trova ad affrontare un percorso dal carattere iniziatico che lo conduce alla sua guarnigione in Ungheria e che si conclude con l’addestramento militare, durante il quale Niewiadomski scopre l’unica legge che regola la vita delle reclute al campo, ovvero la paura e di conseguenza la sottomissione alla subordinazione che trasforma gli uomini in automi. Il sale della terra racconta una Prima guerra mondiale la cui atrocità non consiste nelle scene di battaglia, nello spargimento di sangue e nella massa di cadaveri straziati, bensì nel lento e pianificato omicidio perpetrato sulle anime di migliaia di ignoti soldati. Tramite l’ironica sacralizzazione e la smitizzazione della guerra e dell’esercito austro-ungarico, il romanzo - unica opera letteraria in prosa di Józef Wittlin - offre uno spaccato stilisticamente raffinato e amaramente satirico della crisi della cultura europea nei primi decenni del Novecento.

Autore

(Dmytrów, 1896-New York, 1976), raggiunge i vertici della popolarità in Polonia e della notorietà in Europa con il romanzo Il sale della terra (1935). Alla vigilia della seconda guerra mondiale è costretto a emigrare, perché ebreo, negli Stati Uniti, dove vivrà tra difficoltà economiche e problemi di salute; nella Repubblica Popolare Polacca si troverà all’indice per più di un trentennio, fino alla completa riscoperta avvenuta in questo secolo.