L'Italia che vorrei

L'Italia che vorrei

Il manifesto civile dell'uomo che fa i libri

pp. 176, 1° ed.
978-88-317-2001-4
Nel Nordest che per lungo tempo ha trainato l’economia nazionale, vive e lavora un italiano che ha cominciato a fare il tipografo a 4 anni; che fino ai 6 ha mangiato una sola volta al giorno; che a 19 è stato costretto dalla morte del padre a improvvisarsi imprenditore; che ha saputo innovare come nessun altro un prodotto eguale a sé stesso da più di mezzo millennio: il libro. C’è riuscito costruendo l’unica impresa al mondo capace di stamparlo in meno di 24 ore. Fabio Franceschi, proprietario della Grafica Veneta, racconta a Stefano Lorenzetto com'è riuscito ad aumentare di quasi 200 volte il fatturato dal 2001 a oggi. E, da cittadino innamorato del suo Paese, presenta il manifesto civile per ridare all’Italia la speranza, l’orgoglio, l’efficienza, la giustizia sociale e per restituirle il posto che le compete nel mondo. Applicando la più elementare delle ricette: tanto lavoro, tanta onestà e soprattutto tanto buonsenso.

Autori

, imprenditore, è nato a Camposampiero (Padova) nel 1969. È presidente della Grafica Veneta. La perdita prematura del padre lo ha costretto a subentrargli giovanissimo nella tipografia di famiglia, della quale ha assunto il comando nel 2001, trasformandola nella più importante azienda produttrice di libri in Italia (20 milioni di copie solo per la saga di Harry Potter) e in quella con il più alto indice di redditività in Europa, l’unica in grado di stampare, rilegare e consegnare un volume in tutto il mondo in meno di 24 ore, copertina inclusa. Volto noto al grande pubblico per le sue frequenti apparizioni nei talk show televisivi, da Porta a porta a Ballarò, è anche azionista del «Fatto Quotidiano». Ha fatto parte dei consigli della Confindustria di Padova e della Confindustria del Veneto, con delega alla tecnologia e all’innovazione. L’Università di Padova ha deciso di conferirgli la laurea honoris causa in ingegneria meccanica per i suoi meriti imprenditoriali.
 (Verona, 1956) scrive per «Corriere della Sera», «Arbiter» e «L’Arena». È consigliere dell’editore in Marsilio e collaboratore dello «Zingarelli» per la segnalazione di nuove voci e accezioni. Ha ricoperto incarichi di responsabilità in tre quotidiani, firmato su una cinquantina di testate, pubblicato una ventina di libri, vinto i premi Estense, Saint-Vincent e Biagio Agnes. Come autore televisivo ha realizzato «Internet café» per la Rai. Cinque volte nel «Guinness world records» per le sue interviste.