Davanti al tribunale dei morti, il narratore, Glico, ripercorre la vicenda amorosa e le scelte di vita - dallo stato estetico a quello etico e religioso - di cui è stato kierkegaardianamente protagonista. Dal gioco di seduzione con Helai alla passione diventata sentimento profondo, Glico racconta il cammino di maturazione e consapevolezza, reso compiuto dalla perdita dell'amata per un colpo feroce della sorte. Il romanzo, costruito con un linguaggio ricco di aperture, in un originale incrocio fra destini umani, letteratura, antropologia, psicologia e filosofia, si inserisce a pieno titolo nel crogiolo europeo delle sperimentazioni formali alla base della maggiore letteratura novecentesca. Quando la condizione umana si chiarisce come amore e precarietà, l'interrogativo è: come vive l'io il mondo e nel mondo? Dino Terra condensa in questa sua prova matura, romanzo agile e sperimentale, non solo l'estro stilistico di cui è maestro, ma anche i turbamenti e le inquietudini di ogni essere umano.