Il 2015 è stato per il Nord Est un anno di svolta. È stato l'anno della ripartenza economica, soprattutto grazie a imprese capaci di crescere sul mercato nazionale e internazionale. È stato anche l'anno dello sfaldamento delle banche del territorio, degli ennesimi ritardi rispetto a importanti scelte infrastrutturali e del grande successo dell'Expo di Milano. I tanti segnali positivi registrati per quanto riguarda il pil, la domanda interna, le assunzioni, le esportazioni, lasciano aperte sullo sfondo numerose questioni di carattere strutturale che richiedono di guardare al futuro in modo nuovo. Urge una riflessione sulle ragioni che hanno determinato in questi anni la crisi di tanti progetti legati al mondo finanziario, alle grandi opere, al trasferimento tecnologico e alle infrastrutture. Quanto emerso dall'esperienza del 2015 indica la necessità di definire nuovi riferimenti e nuove centralità rispetto a reti e relazioni territoriali, e di mettere a punto strumenti efficaci per selezionare progetti e classi dirigenti capaci di tradurre in valore i fattori che ancora oggi caratterizzano e sostengono il Nord Est: il saper fare intelligente delle imprese e delle persone.