Il Ruyi, il magico scettro sottratto a Qubilai Khan da Marco Polo alla fine del XIII secolo, è stato trafugato da Venezia e portato a Roma. Un’antica setta, gli Invincibili, è sulle sue tracce ma Carlo Dolfin, un vecchio professore veneziano, è ormai ad un passo dalla soluzione del mistero che mette in relazione la città eterna all’antica repubblica marinara.
Alberto Toso Fei discende da una delle antiche famiglie di vetrai dell’isola di Murano. Viaggiatore e giornalista, ha scritto quattro libri che costituiscono una sorta di antologia del mistero su Venezia e sulla laguna. L’ultimo è “I segreti del Canal Grande”, edito da Studio LT2. Gli altri tre sono “Leggende veneziane e storie di fantasmi”, “Veneziaenigma”, “Misteri della laguna e racconti di streghe”, tradotti in diverse lingue (Elzeviro). Venezia vi è raccontata come un mosaico ricomposto che, tassello dopo tassello, svela l’enigmatica essenza della città, scavando nel suo passato fino agli albori di una storia lunga tredici secoli: un lavoro che si basa sulla riscoperta della Storia più curiosa e avvincente, lontana dai luoghi comuni e dalla storia ufficiale, e contemporaneamente recupera, attraverso le fonti orali, la dimensione più bella del racconto.
Con Shaul Bassi ha scritto anche “Shakespeare in Venice”, un libro-guida con quaranta luoghi della Serenissima vista con gli occhi di Otello e di Shylock.