I drammi L’Amico dell’Angelo e Riflessi, testo fra teatro e racconto, segnano l'esordio del giovane Dino Terra, che li pubblica nel 1927 per le Edizioni de «La Ruota Dentata»: la rivista dell'Immaginismo, movimento d'avanguardia da lui fondato. In un'originale interpretazione tecnico-formale dei generi, con modi provocatori, ironici e imprevedibili, Terra afferma la «Morale Splendente»: l'accettazione della corporeità nella sua pienezza e la rinascita dell'uomo consapevole del proprio destino. Ricco di estro e di un'insolita cultura filosofico-scientifica, Terra medita sulla morte, l’amore, le ragioni del male, le relazioni di spirito e materia in una dimensione conoscitiva e costruttiva dell’esperienza, individuale e collettiva. Così, al centro della sua ricerca, e in un rinnovato mito della Rivoluzione, è l’uomo nell'incessante possibilità di scegliersi e conquistarsi; sono le inquietudini, le contraddizioni dell’io fra conscio e inconscio ‒ tutti i fantasmi dell’uomo moderno davanti a se stesso e alla storia.