Dal 1959 al 1967 Elio Vittorini e Italo Calvino dirigono per Einaudi la rivista «il menabò», un esperimento all'incrocio tra periodico e collana. I dieci fascicoli di cui si compone esplorano il racconto dell'Italia postbellica, la narrativa meridionalista, le scritture ispirate dalla fabbrica, le sperimentazioni della neoavanguardia, anche alla luce di un dialogo con le esperienze internazionali che sfocerà nel numero unico di «Gulliver» (1965). Il «menabò», ricostruito grazie ai materiali inediti degli Archivi Einaudi e Vittorini, non è solo rivista per letterati, ma scoperta di giovani scrittori, commistione dei linguaggi, provocazione di forme e contenuti inediti, ricerca di un rapporto con il presente.