La Käthchen di Heilbronn

La Käthchen di Heilbronn

ovvero La prova del fuoco
a cura di , traduzione di

pp. 376, 1° ed.
978-88-317-2790-7
Ambientato in un Medioevo ricco di intrighi e malie, questo capolavoro del teatro romantico tedesco racconta la storia di Käthchen, che ostinatamente insegue l'amato conte Wetter vom Strahl, apparsole in sogno come suo futuro sposo. La protagonista sovrappone la vita reale a quella del sogno opponendo la realtà dei fatti alla certezza del cuore. La sua vittoria, il coronamento del suo sogno d'amore, li dovrà alla fragilità e alla purezza del suo cuore. La Käthchen di Heilbronn (1810) unisce spettacolari elementi fiabeschi e «romantici» a profonde questioni di carattere psicologico e filosofico in un intreccio serrato e ricco di colpi di scena.

Autore

nasce a Francoforte sull’Oder nell’ottobre del 1777 da una nobile famiglia dell’aristocrazia militare prussiana. Seguendo la tradizione familiare inizia giovanissimo una carriera nell’esercito, che tuttavia interrompe già nel 1799 per intraprendere studi universitari e per trovare nello studio scientifico la realizzazione degli ideali che gli erano venuti dalla cultura dell’illuminismo e del classicismo. Anche il successivo tentativo di inserirsi attivamente nell’amministrazione dello stato fallisce in breve tempo. Sono molto importanti i viaggi a Dresda e a Parigi (1801), perché segnano una svolta decisiva e il passaggio dal mondo della scienza a quello dell’arte e del teatro, mentre l’utopico progetto di vivere una sorta di idillio agreste in terra elvetica produce soltanto la rottura definitiva (1802) del già difficile legame con la fidanzata Wilhelmine von Zenge. Tra crescenti difficoltà economiche intraprende una intensa e sofferta attività di scrittore, vive crisi dolorose e interruzioni drammatiche del proprio lavoro. Dopo un periodo a Königsberg (1805-1807) e un nuovo tentativo di entrare nell’amministrazione dello stato, si trasferisce a Berlino nel 1807, poi a Dresda e infine, dal febbraio 1810, definitivamente a Berlino. Le sue opere narrative e teatrali, così come l’attività di pubblicista, si collocano tutte in un periodo relativamente breve, durante il quale non si realizzano le sue speranze di affermazione e di riconoscimento come poeta. La sua vita termina tragicamente nel novembre 1811 con un clamoroso suicidio sulle rive del Wannsee.