Il libro distingue tra "saper usare" l'italiano (comprendere, parlare, scrivere, riassumere ecc.), che va consolidato perché gli studenti hanno una competenza limitata, e "sapere sull'"italiano, che serve pochissimo per la qualità della lingua, ma è fondamentale, essenziale e irrinunciabile per imparare a ragionare, a creare categorie e a classificare quello che sanno meglio: la loro lingua. Ma i ragazzi oggi non vogliono farlo: «l'italiano lo so già!». Ecco perché il nucleo del volume è la riflessione su come motivare dei (pre)adolescenti e come realizzare in maniera coinvolgente delle attività di riflessione sulla lingua (ma anche sui gesti e gli altri linguaggi).