Messer Taddeo

Messer Taddeo

a cura di
1° ed.
978-88-317-4286-3
Scritto in esilio tra il 1832 e il 1834, quando fu pubblicato a Parigi, Messer Taddeo racconta la storia d’amore tra Taddeo Soplica e Sofia, sullo sfondo della rivolta della città lituana di Soplicowo contro la dominazione russa, nell’arco di sole sei giornate tra il 1811 e il 1812. Intrecciando le vicende familiari dei protagonisti con le rivendicazioni di un’ideale patria polacca, in un microcosmo sociale di straordinaria pregnanza, Mickiewicz dà vita a uno dei maggiori poemi epici della modernità, tradotto da Silvano De Fanti in versi fluidi e incisivi che ne rispettano ritmo e forza espressiva. 

Autore

 (Zaosie, 1798 - Costantinopoli, 1855) è considerato il padre della moderna letteratura polacca. Paragonato a Byron e Goethe, nella sua vasta opera epica, lirica e drammatica mette al centro l’esigenza di un riscatto politico e civile, in un linguaggio nitido e rigoroso, in cui colpisce l’evidenza dell’immagine. Esule a Parigi, dove insegnò letterature slave al Collège de France, assunse il ruolo di guida spirituale dei profughi polacchi propagando la sua fede nel messianismo collettivo della nazione. Dopo la pubblicazione del poema Pan Tadeusz (Messer Taddeo), nel 1834, trascurò l’attività creativa per mettersi al servizio della lotta per l’indipendenza della Polonia.