Federico García Lorca è senza dubbio il poeta spagnolo più conosciuto e letto al mondo. Nato a Fuentevaqueros (Granada) nel 1898, a vent’anni si trasferisce a Madrid, alla Residencia de Estudiantes, oasi culturale laica e progressista, dove conosce gli artisti innovatori della cultura spagnola (J.R. Jiménez, A. Machado, Gómez de la Serna, Buñuel, Dalí, Alberti). Negli anni venti compone i due libri poetici di maggiore fama e diffusione,
Poema del cante jondo e
Romancero gitano, e ottiene il successo teatrale con
Mariana Pineda. Il viaggio del 1929 negli Stati Uniti e a Cuba gli ispira
Poeta en Nueva York e
Sonetos del amor oscuro. Nel 1932 fonda il teatro universitario ambulante «La Barraca» e gira la Spagna rappresentando gli autori classici (Cervantes, Lope, Calderón); il suo teatro conosce grandi successi con
Bodas de sangre e
Yerma. Nel 1936 la situazione nazionale precipita e scoppia la guerra civile, mentre García Lorca lavora ai suoi progetti teatrali e poetici, tra cui il
Diván del Tamarit. Poco prima del golpe militare di Franco, il poeta viaggia a Granada e qui, nell’agosto del ’36, è arrestato e subito dopo fucilato a Víznar. Da allora, il suo ricordo è divenuto simbolo dell’autenticità artistica e la sua figura ha acquisito più dimensioni: drammaturgo, studioso di folclore, pianista, pittore, istrione moderno.