Una notte sul treno della Via Lattea

Una notte sul treno della Via Lattea

e altri racconti
a cura di

pp. 176, 6° ed.
978-88-317-6033-1
Un treno che corre nella Via Lattea tra acque «più trasparenti dell’idrogeno». Una volpe che legge a una betulla le poesie di Heine. Il mondo dei granchi visto attraverso una lanterna magica. Un inquietante ristorante nei recessi della montagna. L’effimera bellezza di una dalia rossa. Un patto di vita e di morte tra gli orsi e il cacciatore. Sei fiabe delicate e struggenti, percorse da inattesi graffi di ironia, in cui è racchiusa tutta la magia di Miyazawa Kenji, uno dei più grandi poeti e narratori fantastici del Novecento giapponese.

Autore

(1896-1933), agronomo, poeta, autore di fiabe, devoto praticante buddhista, appassionato di musica, mineralogia, esperanto, è la personalità più eccentrica e poliedrica che la letteratura giapponese moderna abbia prodotto. Tale eclettismo si riflette nel linguaggio dei suoi scritti, che attinge ai più vari campi del sapere, incluso quello scientifico, per realizzare una sintesi originale e unica. In vita la sua opera, respinta dagli editori, non ottenne alcun riconoscimento, ma dopo la morte la sua reputazione cominciò a crescere, e oggi è tra gli scrittori più amati e studiati in Giappone. Kenji nasce a Hanamaki, nella prefettura di Iwate, a nord dello Honshū, in una zona dalla natura splendida e ostile, dove le coltivazioni sono sotto la continua minaccia del rigido clima. Di famiglia ricca, sin da piccolo rifiuta i privilegi per identificarsi con i contadini, spinti dalla povertà a frequentare il banco dei pegni gestito da suo padre. Amante della natura e dell’umanità, le trasfigura entrambe, ammantandole di un’aura magica e poetica, senza tuttavia attutirne la drammaticità. L’opera di Kenji è composta soprattutto di poesie, quasi tutte comprese nella raccolta Haru to shura (La primavera e gli Asura), e di fiabe, delle quali il presente volume offre una scelta significativa.