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L'apoteosi negata

(Apokolokyntosis)
a cura di

pp. 112, 7° ed.
978-88-317-6302-8

Il pamphlet contro l’imperatore Claudio: una delle più originali satire politiche di tutti i tempi

Nell’anno 54 d.C., alla morte dell’imperatore Claudio assassinato con un piatto di funghi velenosi, seguì la fastosa cerimonia terrena della deificazione. Subito dopo averlo lodato in pubblico, Seneca scrisse contro l’imperatore appena morto un pamphlet che girò nella Corte e non dispiacque all’avvelenatrice Agrippina. Seneca immagina che l’odiato imperatore, giunto in Olimpo, venga respinto dal Senato degli dei e spedito agli Inferi dove finirà schiavo di un liberto. È questa l’unica satira menippea della letteratura latina, giunta a noi per intero, e una delle più originali satire politiche della letteratura di tutti i paesi.

Autore

nasce a Cordova, in Spagna, probabilmente nel 4 a.C. Studia a Roma. Protetto da Agrippina, moglie dell’imperatore Claudio, diventa precettore di Nerone figlio di Agrippina, e poi pretore e console. Alla morte di Agrippina uccisa da Nerone, perde ogni potere. Sospettato di complicità nella congiura antineroniana dei Pisoni, è costretto dall’imperatore a darsi la morte (65 d.C.). È autore di opere filosofiche e teatrali. Ricordiamo: La provvidenza, La vita beata, L’ozio, La tranquillità dell’anima, La brevità della vita, le Consolazioni (a Marcia, alla madre Elvia), le Epistole a Lucilio, La clemenza, I benefici, le Questioni naturali. Fra le tragedie: Edipo, Agamennone, Tieste, Fedra, Medea, Fenicie, Troadi, La follia di Eracle