Macbeth
, dramma tra i più foschi nel panorama sia shakespeariano sia elisabettiano, deve probabilmente la propria fortuna alla natura quanto mai complessa e tortuosa del suo protagonista. Egli infatti, pur crudele e assatanato nella sfrenata ambizione che lo anima, appare a più riprese incerto, timoroso, e poi ferocemente dilaniato dai rimorsi. Come si conciliano questi due risvolti del suo comportamento, presupposto luno di aridità danimo, laltro di esasperata sensibilità? Si ritenga la contraddittorietà caratteriale di Macbeth frutto della nota incuria di Shakespeare per la banale "verosimiglianza", o, al contrario, si reputi lanima dicotomica del personaggio come una delle più riuscite e veridiche raffigurazioni della conflittualità insita nelluomo, certo è che ha incontrato attenzione, interesse e favore proprio e soprattutto per le discrepanze del suo atteggiamento. Né è da meno la sua consorte, su cui tanta critica si è arrovellata. Lady Macbeth è in qualche modo apparentabile con le Streghe? È posseduta dal Demonio o solo assetata di potere? Come mai, dopo tanto adoperarsi per istigare il marito allazione, senza motivo cede al terrore, impazzisce e addirittura si uccide? Macbeth in sostanza è configurabile - ieri come oggi - alla stregua di una sorta di thriller di rara efficacia e pregnanza.Romana Rutelli, docente allUniversità di Genova e al dams di Imperia, ha effettuato studi semiotici sulla narrativa, la poesia e il teatro inglesi; fra le sue pubblicazioni in volume, presso Liguori: Romeo e Giulietta: leffabile, Il desiderio del diverso, Dialoghi con il testo, Quelloscura innocenza della seduzione e Semiotica (e)semplificata. Per la Letteratura universale Marsilio ha curato e tradotto Romeo e Giulietta di Shakespeare. Ha inoltre scritto il romanzo Ritratto di signora capovolta (Ed. ExCogita), la commedia Deciderò in ascensore (in allestimento teatrale), e le poesie raccolte in Disordinato cantabile (Campanotto) e Il nuovo bestiario del vestiario (ets).