Il teatro La fenice

Il teatro La fenice

con un saggio di
2° ed.
978-88-317-6509-1

Il 29 gennaio 1996 un incendio devastante ha distrutto il teatro La Fenice. Ricostruirlo significa partire dalla sua storia esemplare e carica di valenze simboliche a cominciare dal suo stesso nome. Gli autori di questo volume, con dovizia di documenti e puntualità d'indagine ripercorrono le vicende legate al progetto, alla realizzazione e alle trasformazioni che hanno scandito la sua esistenza restituendoci nella sua complessità e ricchezza la peculiarità del teatro.

Manlio Brusatin analizza, a partire dalla complesse teorizzazioni sviluppatesi intorno al concetto di teatro moderno, i processi ideativi che ne condizionano la definizione per giungere fino alle ipotesi di attribuzione dei numerosi progetti presentati al concorso che segnò la nascita della Fenice e agli interventi compiuti in questo secolo.

Giuseppe Pavanello prende in esame le decorazioni, ideate ed eseguite, del teatro le cui trasformazioni offrono una significativa testimonianza dei mutamenti di gusto dal Settecento a oggi.

Cesare De Michelis indaga quegli antefatti storici e sociali che determinarono, nella considerazione che sempre ebbero i teatri sulla scena cittadina, i luoghi della rappresentazione e la loro influenza.

Susanna Biadene infine, con la cronologia del teatro, riassume le tappe salienti delle vicende architettoniche e decorative e, attraverso il regesto delle fonti, documenta i problemi e i momenti che hanno segnato la realizzazione dell'edificio.

Autori

 (1943) è storico delle arti e architetto. Vive ad Asolo. Ha insegnato nelle università di Venezia, Milano e Sassari. Ha fatto parte della direzione della «Gola», primo periodico sul cibo e sul gusto. Si occupa di tecniche della visione e della rappresentazione come colori, linee, immagini e design. I suoi libri sul colore (tra cui Storia dei colori, più di 20 edizioni e ristampe) hanno avuto un riscontro internazionale e sono stati tradotti, oltre che nelle maggiori lingue europee, in coreano e in arabo. Per Marsilio ha pubblicato Colore senza nome (2006), Verde (2013) e Stile sobrio (2016).

è attualmente direttore dell’Istituto di Storia dell’arte della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, e socio effettivo dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, presso il quale organizza le «Settimane di Storia dell’arte veneta», promosse in collaborazione con l’École du Louvre di Parigi, e cura, assieme a Francesco Valcanover, la collana «Studi di Arte Veneta». Fa parte del Comitato per l’Edizione Nazionale delle Opere di Antonio Canova, dell’Istituto di ricerca su Canova e il neoclassicismo di Bassano, del Consiglio scientifico della Fondazione Canova di Possagno, dove dirige il Centro Studi Canoviani. Presso l’Università di Trieste è responsabile della ricerca «Opere d’arte veneta in Istria e Dalmazia» e dirige la rivista dell’Università triestina «Arte in Friuli Arte a Trieste»; è componente del comitato scientifico di «Neoclassico», rivista promossa dalla Biblioteca Civica di Trieste. Presso la Fondazione Cini, inoltre, è responsabile della direzione delle riviste «Arte Veneta» e «Saggi e Memorie di Storia dell'arte».