Di fronte allo spettro del non-lavoro, due fratelli, studenti disoccupati, si ingegnano in ogni modo, tra allegria, pessimismo e ricorrenti trovate, a mettere insieme quel che basta (forse) alla giornata. "Scarti" della società, senza risorse e con poche speranze, si imbattono paradossalmente proprio in ciò che viene scartato, occultato, rimosso: i rifiuti. Ben presto, ai loro occhi di apprendisti imprenditori, il mondo appare come un’unica, gigantesca discarica, con montagne di immondizie che vanno e vengono, dimenticate, accumulate, spostate... Sempre presenti. Una marea montante a cui l’uomo, nei paesi ricchi come in quelli poveri, è impreparato; di più, sembra impari. I due giovani si incamminano fin nell’abisso sotterraneo di ciò che non vogliamo vedere, ma non possiamo più evitare. Si scontrano con le implicazioni sentimentali e pratiche che la loro avventura coinvolge: soluzioni provvisorie e amori definitivi, intelligenza e trucchi, capitali necessari e ruberie sempre pronte, traffici internazionali, sconfitte, speranze. Un’immensa mole di contraccolpi, vitali e mortali, per l’essere umano d’ogni Paese, dove i confini tra evoluzione e dissoluzione si rivelano sempre da ridisegnare.In fiamme come stelle in evoluzione, le imponenti moli dei nuovi inceneritori sembrano offrire lavoro e promettere il miracolo d’un pianeta meno invivibile; ma sono anche pronti a trasformarsi in inferno permanente e a lasciarsi dietro altri deserti. Scendendo nel sottosuolo della "pattumiera globale", i due protagonisti ripercorrono in realtà il cammino umano sempre in cerca dei suoi destini, mentre ci giungono nel sorprendente finale gli echi evocati oltre la pagina scritta, dal profondo della nostra impresa terrestre a fine millennio.