Drammi romani

traduzione e cura di
978-88-317-7380-5

Le tre opere della piena maturità dedicate al mondo classico

Giulio Cesare inscena il tirannicidio e il fallimento dell’ideale repubblicano nel mondo della Realpolitik, Antonio e Cleopatra drammatizza il confronto-scontro tra le ragioni imperiali di una Roma fredda e calcolatrice e la dissipazione egiziana di Antonio, segnata però da calda passionalità e vitalità, in Coriolano ci si ritrova alle lontane origini del mondo romano in un clima di dura contrapposizione tra la caparbietà illiberale del protagonista-guerriero, incapace di ogni compromesso, e la plebe gelosa delle proprie libertà ma pusillanime e corrotta quanto gli aristocratici. Talvolta rappresentati a teatro di seguito ma mai pubblicati in una edizione unica, i Drammi romani sono una proposta forte e originale, un libro da leggere con stupore ed emozione.

Sergio Perosa è professore ordinario di letteratura anglo-americana all’Università Ca’ Foscari di Venezia, saggista, collaboratore del "Corriere della Sera".

Autore

nasce a Stratford-upon-Avon nel 1564. Ben poche notizie abbiamo sulla sua vita, soprattutto per il periodo precedente il trasferimento a Londra; ma si può arguire che all'inizio degli anni '90 fosse già discretamente affermato come rifacitore o autore di copioni e come attore: risale infatti agli ultimi anni del secolo la messa in scena dei «drammi storici» (Enrico vi, Riccardo iii, Riccardo ii, Enrico iv, Enrico v, Re Giovanni), di molte commedie e di capolavori quali Romeo e Giulietta o Sogno di una notte di mezza estate. Con l'avvento di Giacomo i, nel 1603, la compagnia teatrale di Shakespeare si denominerà come quella dei «King's Men», producendo le tragedie maggiori (Amleto, Otello, Re Lear, Macbeth, Antonio e Cleopatra). Nell'ultima fase Shakespeare si dedica al dramma romanzesco, e con La tempesta (1611), in cui si adombra il congedo dalle scene, conclude la sua carriera, ritirandosi ormai ricco e famoso a Stratford, dove muore nell'aprile del 1616.