Le Confessioni d'un Italiano

Le Confessioni d'un Italiano

a cura di , introduzione di

pp. XL-984, 2° ed.
978-88-317-7424-6
Le Confessioni d'un Italiano rappresentano il vero e unico romanzo dell'unità d'Italia; il testo, cioè, che dà voce all'idea di una nazione che si costituisce coinvolgendo i cittadini, a cominciare dai ceti popolari e contadini, nel rispetto delle loro tradizioni religiose e civili, che in Roma e in Venezia hanno i centri nei quali più profonde e durature sono le radici ideali. Un quadro d'amore, di vita e di storia che riassume le vicende d'Italia dalla fine del Settecento sino alla metà dell'Ottocento con personaggi indimenticabili come Carlino e Pisana.

Autore

nacque a Padova il 30 novembre 1831, morì la notte fra il 3 e il 4 marzo 1861, nel naufragio del vapore «Ercole», sulla rotta Palermo-Napoli. Visse fino ai vent'anni tra il Veneto, la Lombardia e il Friuli. L'ultimo dei tre decenni che gli toccarono in sorte - oltre alla sua partecipazione alle imprese garibaldine dei Cacciatori delle Alpi e poi dei Mille - risulta straordinariamente ricco di scrittura: poesie, collaborazioni giornalistiche, cronache di costume, drammi, commedie, tragedie, saggi letterari e politici, racconti e romanzi, fino alla grande epopea progettuale - di una vita e di una nazione - de Le confessioni d'un italiano, a compendiare e immaginare nello spazio di una lunga esistenza romanzesca l'esemplare di innumerevoli sorti individuali. Alla cultura italiana manca ancora una raccolta completa delle sue opere. L'edizione nazionale torna a progettare quest'impresa, dopo la mancata realizzazione di due iniziative negli anni cinquanta-sessanta e settanta-ottanta dello scorso secolo. La forma scelta non è quella monumentale di grossi tomi disposti cronologicamente o tematicamente, ma quella, agile, della collezione che presenti - nel testo critico e col corredo di un commento - le singole opere e le raccolte nella loro originale individualità.