Amato ragazzo

Lettere a Hendrik C. Andersen 1899-1915
a cura di , postfazione di

pp. 312 con 9 ill. b/n f.t.
978-88-317-7467-3

Una novità mondiale: le lettere d’amore di James

 

Henry James (1843-1916), il maturo scrittore che trasforma l’arte del romanzo alle soglie del Novecento; Hendrik Christian Andersen (1872-1940), un giovane scultore che vuole segnare il "nuovo" del secolo con la sua opera. Un uomo sulla sessantina, mondano e solitario, e un ragazzo, bello e vigoroso, si incontrano e la loro corrispondenza è testimonianza di un appassionato intreccio tra arte e vita, tra America ed Europa, tra maturità e giovinezza, tra attrazione fisica e comunanza intellettuale. Tocca al vecchio maestro guidare l’"amato ragazzo", ed Henry James non delude: fra trepidazioni erotiche e sorprendenti metafore, lucidamente espone la discrepanza nell’opera del più giovane artista tra la visione, il desiderio e la loro realizzazione, non cela l’ansia di fronte all’eccesso della grandiosità scultorea, vi intravvede la minaccia dell’"impietrimento" della vita, proprio là dove si vorrebbe celebrarne la festa. Questo epistolario si compone di settantasette lettere, cinquantotto delle quali pubblicate qui per la prima volta nel mondo.

Autore

 (1843-1916), il più importante romanziere nordamericano di fine Ottocento, nipote di un immigrante irlandese che aveva fatto fortuna negli Stati Uniti, borghese benestante e poliglotta, afflitto da una «oscura ferita» e da una occasionale balbuzie, aveva avuto una educazione cosmopolita in Europa sin dalla più tenera età e in Europa scelse di trascorrere la sua vita attiva di scrittore, dall'apprendistato che lo portò a conoscere e frequentare i romanzieri suoi contemporanei, alla maturità, quando egli stesso divenne un maestro per le più giovani generazioni. Morì da cittadino britannico durante la prima guerra mondiale, identificandosi, nelle sue allucinazioni, con Napoleone Bonaparte. Il grande scrittore di racconti e romanzi, da Daisy Miller al Giro di vite, da Ritratto di signora a Le ali della colomba e La coppa dorata, aveva fatto molto per posizionare, nel confronto con la società europea, il tipo nuovo, l'americano, e per dare dignità d'arte alla forma romanzesca. Moriva rispettato ma con scarso successo di pubblico, corteggiando il fantasma di una fama che solo il Novecento gli avrebbe riconosciuto a pieno.