Camillo Sbarbaro nasce a Santa Margherita Ligure il 2 gennaio 1888. Nel 1911 esce
Resine, il libro dei suoi primi versi scritti al ginnasio. Nel 1914 pubblica
Pianissimo nelle edizioni de «La Voce». Partecipa alla prima guerra mondiale. Collabora a numerose riviste tra cui, oltre a «La Riviera Ligure» e a «La Voce», «Circoli», «Primo Tempo», «Corrente». Nel '21 compone le liriche di
Rimanenze, raccolte in volume solo nel 1955; sette anni dopo è la volta delle prose di
Liquidazione e nel '31, su «Circoli», dei Versi a Dina che saranno raccolti in volumetto nel '56. Nel '41 lascia Genova e va a vivere a Spotorno. Nel '48 pubblica i
Trucioli, composti tra il 1914 e il 1940. Sono infine da ricordare gli Scampoli (1960) e le
Cartoline in franchigia (1966, lettere dal fronte della prima guerra mondiale) e la sua intensa attività di traduttore (Eschilo, Sofocle, Euripide, Flaubert, Huysmans). Testimonianza della sua attività di lichenologo di fama è il volume
Licheni: un campionario del mondo (1967). Muore a Spotorno il 31 ottobre 1967.