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Drammi romanzeschi

978-88-317-7714-8

Le ultime opere di Shakespeare: il grande incontro tra realtà e fantasia

Shakespeare in queste opere riflette su se stesso in un’ultima eccezionale sperimentazione, innova completamente il suo teatro realistico violando tutte le leggi della verosimiglianza, con una grande continuità d’intenti. Soprattutto negli ultimi decenni questi drammi romanzeschi hanno attirato l’attenzione sia dei critici che dei teatranti, e sempre più numerose ne sono le messe in scena, ma presentarli assieme in un’edizione tutta da leggere è una sorpresa e un servizio al lettore.

Alessandro Serpieri insegna lingua e letteratura inglese all’Università di Firenze. Grande studioso di Shakespeare, per Marsilio ha tradotto e curato Amleto (alla terza edizione) e Il primo Amleto.

Autore

nasce a Stratford-upon-Avon nel 1564. Ben poche notizie abbiamo sulla sua vita, soprattutto per il periodo precedente il trasferimento a Londra; ma si può arguire che all'inizio degli anni '90 fosse già discretamente affermato come rifacitore o autore di copioni e come attore: risale infatti agli ultimi anni del secolo la messa in scena dei «drammi storici» (Enrico vi, Riccardo iii, Riccardo ii, Enrico iv, Enrico v, Re Giovanni), di molte commedie e di capolavori quali Romeo e Giulietta o Sogno di una notte di mezza estate. Con l'avvento di Giacomo i, nel 1603, la compagnia teatrale di Shakespeare si denominerà come quella dei «King's Men», producendo le tragedie maggiori (Amleto, Otello, Re Lear, Macbeth, Antonio e Cleopatra). Nell'ultima fase Shakespeare si dedica al dramma romanzesco, e con La tempesta (1611), in cui si adombra il congedo dalle scene, conclude la sua carriera, ritirandosi ormai ricco e famoso a Stratford, dove muore nell'aprile del 1616.