Terzo libro di Alessandra Montrucchio, Macchie rosse non è soltanto il ritratto, o la memoria, della generazione che oggi ha fra i trenta e i quarantanni. È soprattutto un libro sullimperativo di crescere, un canto, un po irriverente un po amaro, alla fine della giovinezza.
Agosto 1984. Unestate abbastanza vicina per ricordarla, abbastanza lontana per rimpiangerla. Ma i protagonisti di Macchie rosse non pensano né a ricordi né a rimpianti: loro quellestate la vivono. Sono Titi, la caustica e indomabile narratrice; Ale, "così bello e precario"; Luca, con il suo sorriso stentato; Fizz, trentenne angloindiano, che morde il presente per digerire il passato; e Morgana, e Bebe, e Daria, e tutti gli altri. Come ogni anno si trovano al Lido di Spina, località di villeggiatura sulla costa emiliana dove hanno passato insieme ogni loro vacanza, dalla nascita a oggi - oggi che hanno diciotto, diciannove, ventanni. Si preparano a passare insieme anche questa, di vacanza. Convinti che sarà identica alle altre, che ogni giorno sarà come sempre: la spiaggia del bagno La Bussola, la piscina del residence Il Campiello, la gelateria Roof Garden, lozio, lafa, le zanzare... Ma lagosto del 1984 si rivelerà diverso. Basta una sola casualità, una sola deviazione dalla routine estiva, perché gli scheletri escano dallarmadio: e in un finale a sorpresa, ognuno dovrà confrontarsi con la faccia sconosciuta dei suoi compagni e di se stesso.
"Alessandra Montrucchio è unesordiente fuori dal coro, con personalità spiccata e un occhio attento a cogliere ansie, ribellioni, malumori ma anche allegrezze di un universo a cavallo delladolescenza o appena passato oltre. Una scrittrice viva, già più di una speranza" Enrico La Stella
Alessandra Montrucchio è nata a Torino nel 1970, dove vive. Collabora a vari giornali tra cui "La Stampa" e per Marsilio ha pubblicato la raccolta di racconti Ondate di calore (1996, Premio Calvino) e il romanzo Cardiofitness (1998) tradotto in Germania e Inghilterra.