Impotente davanti alla sicurezza della madre, orgogliosa davanti alla sua bellezza e incapace di avere la sua attenzione: una figlia rievoca le perfidie e i rancori di tutta una vita, chiedendosi il perché di un rapporto impossibile.
Gli ultimi sessant’anni della storia d’Europa, dall’arrivo di Hitler nei primi anni ’30 alla morte di Marlene Dietrich nel 1994, visti con gli occhi di una ragazza che, da un’agiata famiglia ebraica al centro della vita culturale berlinese, si ritrova ostaggio di una nonna paterna cattolica e bigotta. Non solo il forzato distacco dalla bella casa sul lago, dalla lingua dell’infanzia, dai compagni di giochi, ma soprattutto l’improvviso allontanamento dalla madre deciso da un giudice italiano provocano una ferita dell’anima che si aggiunge a quella della storia. E questa lacerazione diventa il cuore di una feroce e quotidiana battaglia che accompagna la figlia lungo tutta la vita fino allo stupore di un riconoscimento finale.
"Le domande che hanno segnato tutta la mia vita non te le ho mai rivolte. Me lo chiedo ora che non puoi più rispondermi. Quante domande, quanti nodi non siamo riuscite a sciogliere in questo complicato e ferito rapporto. Forse il dolore ci ha dato un’identità difficile da separare, forse abbiamo sempre rincorso una comprensione adulta mai avvenuta e nella rincorsa per riconoscerci ci siamo amate e odiate. Volevo essere come te, ma pensavo che quel traguardo fosse irraggiungibile"
Alla morte della madre, eliminati i rancori e la rabbia rimane la tenerezza affettiva, la nostalgia di un amore non vissuto.
"Se tu fossi morta prima avrei perso la grande avventura della memoria, della conoscenza e della consapevolezza. Non avrei mai capito che avevo passato una vita odiandoti. Invece ti amavo"
Marlisa Trombetta è nata e vive a Roma. Giornalista, ha lavorato per il quotidiano "La Sapienza" fondato da Giuseppe Saragat, poi alla BBC di Londra. È stata corrispondente per vari quotidiani a Vienna, e come Capo Ufficio Stampa della RCA ha lavorato a New York per RCA International. Tornata in Italia ha realizzato alcuni documentari sul femminismo per incarico della RAI e oggi si occupa di cinema come inviata speciale e critica. Lavora per RAI-SAT Cinema.