I due Pantaloni-I Mercatanti

I due Pantaloni-I Mercatanti

a cura di
978-88-317-7812-1

"I due libri su’ quali ho più meditato, edi cui non mi pentirò mai di essermiservito, furono il Mondo e il Teatro". Carlo Goldoni

Le numerose edizioni settecentesche che s’intersecano l’una con l’altra, la mancanza degli autografi e la vastità dell’impresa di fronte alle cento e più commedie, alle decine di melodrammi giocosi, di drammi per musica e di altri componimenti teatrali, cui si affiancano poesie, prose amplissime di memoria e un cospicuo epistolario, hanno impedito fino ad ora che si affrontasse la questione dell’edizione critica delle opere di Carlo Goldoni.

La cultura italiana e internazionale si era rassegnata e accomodata all’ombra della grande, meritoria fatica di Giuseppe Ortolani iniziata nei primi anni del secolo, senza, tuttavia, un chiaro progetto e senza precisi criteri filologici.Alla base di questa edizione nazionale vi è stata una preliminare indagine sulle stampe volute dall’autore dal 1750 agli anni ultimi della sua lunga vita al fine di determinare, opera per opera, i diversi stadi del testo. Da qui la presenza di un ricco apparato di varianti che illustra l’evoluzione della singola opera fino al momento in cui l’autore non impone ad essa una fisionomia definitiva. Consegnati al teatro, i testi, che erano nati per esso, riprenderanno immediatamente il loro cammino nella continua e molteplice dinamica dell’interpretazione che qui viene di volta in volta ricostruita nelle pagine dedicate alla fortuna. Nell’intricato problema del rapporto fra messinscena e testo a stampa, il caso de I due Pantaloni / I mercatanti si mostra come del tutto particolare nella storia della commedia goldoniana.

Il gioco scenico dell’originale versione per la scena (1753) – il cui titolo richiama infatti quelli de Il servitore di due padroni e de I due gemelli veneziani – era legato all’abilità di un attore nell’interpretare due ruoli, Pantalone e il degenere Pantaloncino, in una rappresentazione "intrecciata... in modo che il padre ed il figlio non avessero mai ad incontrarsi, tutto che nella medesima casa abitassero". Ma la commedia, più in là delle convenzioni dell’Arte, si apriva tuttavia fin dall’inizio ad aspetti della realtà contemporanea, come la crisi economica e morale della mercatura veneziana, messa a confronto con quella del nord, o il ruolo intellettuale della donna nella società.

La prima redazione – senza l’avallo dell’autore (Bettinelli 1755) – apparve un anno dopo la fiorentina edizione Paperini del testo rinnovato, e a distanza di due anni dalla rappresentazione, senza maschere e interamente riscritta in italiano. E l’autore rivedrà ancora dieci anni dopo questa versione, nell’edizione Pasquali, in un protratto tentativo di rinnovare una tradizione teatrale ormai sentita come superata.

La presente edizione ripropone entrambi i testi, nella convinzione della loro autonomia e pari significatività culturale, proponendo anzi I due Pantaloni – per l’oggettiva maggiore freschezza – come degna di considerazione per eventuali realizzazioni sceniche.

Franco Vazzoler insegna letteratura teatrale italiana presso la Facoltà di lettere e filosofia dell’Università degli studi di Genova. Si occupa di letteratura italiana dal Cinque al Novecento e della più recente ricerca teatrale.

Autore

Le numerose edizioni settecentesche che s’intersecano l’una con l’altra, la mancanza degli autografi e la vastità dell’impresa di fronte alle cento e più commedie, alle decine di melodrammi giocosi, di drammi per musica e di altri componimenti teatrali, cui si affiancano poesie, prose amplissime di memoria e un cospicuo epistolario, hanno impedito fino ad ora che si affrontasse la questione dell’edizione critica delle opere di Carlo Goldoni. La cultura italiana e internazionale si era rassegnata e accomodata all’ombra della grande, meritoria fatica di Giuseppe Ortolani iniziata nei primi anni del secolo, senza, tuttavia, un chiaro progetto e senza precisi criteri filologici. Alla base di questa edizione nazionale vi è stata una preliminare indagine sulle stampe volute dall’autore dal 1750 agli anni ultimi della sua lunga vita al fine di determinare, opera per opera, i diversi stadi del testo. Da qui la presenza di un ricco apparato di varianti che illustra l’evoluzione della singola opera fino al momento in cui l’autore non impone ad essa una fisionomia definitiva. Consegnati al teatro, i testi, che erano nati per esso, riprenderanno immediatamente il loro cammino nella continua e molteplice dinamica dell’interpretazione che qui viene di volta in volta ricostruita nelle pagine dedicate alla fortuna.