L'incanto di un'infanzia stupefacente e remota rivive in questo nuovo romanzo di Carlo Mazzantini, che libro dopo libo, disegna con amorosa precisione il ritratto di un'identità perduta, di un universo familiare e sociale che resiste soltanto nella magica luce della memoria. Sono passati soltanto sessant'anni o poco più, ma l'Italia di allora, del regime trionfante, dei valori condivisi, dell'ordine borghese e piccolo borghese, si è completamente dissolta nella sequenza di tragici rivolgmenti e frenetiche trasformazioni intanto trascorsi, fino al punto di svanire nelle tenebre di una liberatoria rimozione. Carlo Mazzantini, invece, non ha dimenticato nulla di quel tempo trascorso, non il calore degli affetti familiari o il fremito di una passione patriottica alimentata dalle celebrazioni della vittoria sul Piave e dalla mitologia di un orgoglioso primato civile, non il rigore di un'educazione religiosa, tanto rigida quanto indiscussa, o la rassicurante retorica del decoro o della reputazione; anzi, in queste pagine luminosamente solari, torna indietro nel tempo per riasaporare la confortante sicurezza di un mondo, certo intriso di sonante retorica, ma anche forte nella sua disarmante semplicità. Nel suo discreto rigore. L'aria di una Roma popolare e borghese. Percorsa da affannate domestiche coi bimbi per mano, da casalinghe indaffarate che tornano dal mercato, da ragazzini irrequieti alla scperta del mondo, riacquista in queste pagine la trasparenza, la freschezza e la vivacità di un tempo trascorso ma ancora ammaliante nella sua favolosa lontananza. In quel mondo sono cresciuto, racconta Mazzantini, e ho imparato ad amare e a soffrire, a credere e a battermi; evocarne i valori e i colori è un piacere e un dovere, una necessità persino, per non smarrirsi senza radici in un presente così profondamente diverso, così irrimediabilmente mutato.
Carlo Mazzantini è nato a Roma nel 1925. Ha pubblicato il saggio I Balilla andarono a Salò (Marsilio 1995, nei Tascabili, alla seconda edizione), i romanzi A cercar la bella morte (1995, nei Tascabili Marsilio, alla terza edizione) e Ognuno ha tanta storia (Marsilio 2000), e la raccolta di versi Restano le nuvole (2001). Nel 1997, a cura di Dino Messina, sono uscite le testimonianze parallele sue e di Rosario Bentivegna, Ceravamo tanto odiati.