La legge del bene e del male è scritta fin dalla nascita in ciascun individuo? Oppure sono la cultura, l’educazione, le buone maniere a impedire all’uomo di prevaricare, di delinquere, di uccidere?
Stefano Lorenzetto ha girato il Belpaese alla ricerca degli italiani che fanno il bene per il bene, indipendentemente dalla professione, dallo stato sociale, dal credo religioso. Ne sono uscite venticinque storie esemplari: dall’imprenditore di Varese che assume soltanto dipendenti down alla mamma di Torino che realizza i desideri impossibili dei bambini gravemente malati; dallo scienziato di Siena che ha perso l’unico figlio e ora fa da padre ai ragazzi senza famiglia, al medico di Parma che cura gli hanseniani nel lebbrosario genovese.
Un’"altra" Italia che, nella quotidiana alluvione di cattive notizie, fatica a emergere, perché il bene non fa quasi mai notizia, giornali e televisione non se ne occupano, viene considerato tedioso.
"Nel bene non c’è romanzo", è la frase che Enzo Biagi ripete spesso a Lorenzetto. L’autore ha cercato di dimostrare il contrario e qui ci consegna proprio il "romanzo del bene".
STEFANO LORENZETTO è stato vicedirettore vicario del Giornale, del quale è oggi editorialista. Scrive anche per Panorama e altre testate. Ha pubblicato Fatti in casa e, con Marsilio, Dimenticati, che ha vinto il premio Estense. Nel 2002 gli è stato conferito dal Presidente della Repubblica il premio Saint-Vincent di giornalismo.