Cinema "sotto" il fascismo oppure "durante" il fascismo o, magari, "nonostante" il fascismo? Fu "consenso" o "dissimulazione onesta"? Il volume indaga il contraddittorio rapporto tra intellettuali, cineasti e fascismo nella fase "matura" del regime, nei "favolosi" anni trenta e poi nel periodo della crisi definitiva. Disegna una mappa del dibattito sul cinema anni trenta-quaranta e affronta con angolazioni inedite aspetti come quello delle riviste culturali, dei modelli sottesi dallimmaginario collettivo, dello stile e della messa in scena di autori-simbolo del film italiano come Blasetti. È un libro che dà voce ai protagonisti - anche con rare testimonianze di personaggi scomparsi - offrendo un esempio di commistione tra storia basata su fonti scritte o visive e storia orale. Lautore opera un montaggio immaginario di culture diverse, creando ponti e associazioni logiche tra Italia e America, tra Cinecittà e Hollywood, tra Roma e Mosca, e ribalta certi stereotipi acquisiti della cultura fascista o dellItalia pre-neorealista. È insomma un viaggio nel fascismo nel segno del cinema, un viaggio che propone il bilancio di una ricerca durata tutta una vita.
Vito Zagarrio si è occupato sin dagli anni settanta del cinema nel periodo fascista, su cui ha anche realizzato un documentario in tre puntate per la rai (La generazione del cinema). Attualmente è docente al dams di Roma Tre. Autore di vari saggi e volumi, soprattutto su cinema italiano e americano, sui modi di produzione del film, sul rapporto tra film e tv, con Marsilio ha pubblicato Cinema italiano anni novanta (1998, ed. tascabile).
già professore ordinario all’Università Roma Tre, insegna Italian Film alla John Cabot University e Film making alla LUMSA. Tra i suoi ultimi volumi: Nouvelle vague italiana. Il cinema del nuovo millennio (2022), A occhi chiusi e spalancati. La regia secondo Stanley Kubrick (2022), Storia del cinema italiano. Regie, autori e linguaggi dal muto a oggi (2023).