Nella sequenza di "storie" del giornalismo veneziano del Settecento che prende avvio dallIntroduzione di Scipione Maffei al Giornale de Letterati dItalia (1710) e passa attraverso quella di Angelo Calogerà a La Minerva (1762), questo anonimo Foglio assume il ruolo di intelligente registrazione dei mutamenti intervenuti nei primi anni sessanta del secolo, quando, a un modello di giornalismo "erudito" entrato irrimediabilmente in crisi, si risponde con la nascita dei periodici letterari "dopinione" e di quelli scientifici. Le voci che più vi risuonano sono allora quelle di Gasparo Gozzi, di Francesco Griselini e soprattutto di Giuseppe Baretti, al centro, con la sua Frusta letteraria, di una furibonda polemica, qui rievocata in uno dei suoi momenti cruciali con vivace autonomia di giudizio e con una spigliata ironia che indulge alla satira. Completa questa edizione un altro documento di storia del giornalismo veneziano: laltrettanto anonima, e successiva, Istoria delle gazzette, dove si ripercorrono le origini e gli sviluppi, ancora una volta in prospettiva veneziana, del quotidiano "di pubblica informazione".
Gilberto Pizzamiglio insegna allUniversità Ca Foscari di Venezia (Dipartimento di italianistica e filologia romanza). È autore di vari studi su Baretti, Goldoni, i fratelli Gozzi e Zaccaria Seriman.
Mario Infelise insegna allUniversità Ca Foscari di Venezia (Dipartimento di studi storici). Tra i suoi libri Leditoria veneziana nel 700 (Angeli 1989), I libri proibiti. Da Gutenberg allEncyclopédie (Laterza 1999) e Prima dei giornali. Alle origini della pubblica informazione (secoli XVI-XVII) (Laterza 2002).