Il richiamo della foresta è uno di quei romanzi che un po' tutti conoscono anche senza averli davvero letti, un mito moderno, una favola d'animali che si fa immagine della lotta umana per l'esistenza; ma il libro riserva non poche sorprese a chi lo avvicina - in gioventù o in età adulta. Vitale e trascinante nel suo impeto narrativo, il naturalismo epico di London pone i lettori a confronto con la dimensione non civilizzata delle distese artiche - un "silenzio bianco" che nel breve spazio della stagione estiva si riempie di vita e colori. Se la morte è sempre in agguato in questi luoghi, dove domina la legge del più forte e si ridesta il retaggio primitivo, l'amicizia e il desiderio della vita assumono nel libro un'intensità appassionata, un lirismo toccante, riaffermando quei valori romantici che le premesse deterministiche del libro sembravano escludere. Intessuto di fertilissime contraddizioni e di maestria narrativa, di una sensibilità eccezionale che incontra un'esperienza di vita non meno eccezionale, il volume ci conduce sulle piste di un'avventura che mantiene ogni promessa.
Maurizio Ascari insegna Lingua e letteratura inglese presso l'Università di Bologna. Ha tradotto e curato opere di Henry James, William Faulkner, Katherine Mansfield, Charles Dickens, William Wilkie Collins e L.P. Hartley.