Un autorevole studioso ci illustra le trasformazioni della creazione musicale del 900.
Molta musica del ventesimo secolo ha dimostrato una forte inclinazione per la rappresentazione del "farsi dellopera". In tal senso si sono sviluppate la "musica senza interprete" (tutta finita, lopera, nellatto della creazione), la "musica senza autore" (in particolar modo là dove si sono sviluppate le poetiche del frammento), la "musica senza ascolto" ovvero della musica offerta non più nella disposizione della emissione e percezione dirette, alla maniera del concerto, ma intesa soprattutto come creazione di spazi sonori, ambienti sonori, paesaggi sonori.
Queste inclinazioni dautore sono state rafforzate dal prevalere, nella dimensione degli "ascolti", sia delle proprietà strutturali della riproduzione meccanica ed elettronica della musica, sia delle proprietà dei modi di consumo secondo le forme dellascolto personalizzato (facilitati dalle fortune della radio, del disco, del cd, dello stereo, della cuffia).
Nella lingua musicale sono intervenute nuove strutture: quelle della distanza, della lontananza, le forme dimpreziosimento delle sonorità.
Giovanni Morelli insegna musicologia allUniversità di Ca Foscari a Venezia.
Autore di numerosissimi saggi sul Seicento e Settecento veneziano e sul Novecento musicale, è direttore dellIstituto per la musica della Fondazione Giorgio Cini di Venezia.