Chi è limprenditore? E perchè la sua figura è così difficile da rappresentare e descrivere? Non basta dire che è il protagonista del processo economico per risolvere i problemi relativi alla sua identità. E non è sufficiente nemmeno fare di lui lartefice dellinnovazione, come ha proposto agli inizi del Novecento il grande economista austriaco Joseph Schumpeter, per risolvere i dubbi sulla sua funzione effettiva. Il ruolo imprenditoriale, infatti sfida le definizioni e la stessa razionalità economica. Il saggio di Giuseppe Berta ripercorre due secoli di storia della cultura economica, soffermandosi sui tentativi fondamentali di analizzare i caratteri e i compiti dellimprenditorilità. Cantillon e Say, leconomia politica classica inglese e Marshall, Schumpeter (la cui opera è una sorta di filo conduttore del libro) e Sombart, costituicono le tappe di un ragionamento che cerca di travalicare i confini delle discipline, secondo lo stile di una lettura che tende ad accomunare economia, storia, sociologia. Lungo questo percorso si affaccia anche la figura di colui che è una sorta di alter ego dellimprenditore, il manager, qui considerato attraverso il punto di vista di quanti (da Taylor a Veblen, da Berle e Means a Burnham, da Drucker fino allo stesso Schumpeter e allo storico Alfred Chandler) hanno segnalato, nellAmerica del Novecento, la scena di una vasta e complessa rivoluzione manageriale destinata a cambiare i criteri di gestione della grande impresa e del capitalismo. Il libro di Berta vuol essere, così una rassegna delle teorie dellimprenditorialità e del management esaminate entro linvolucro del quadro storico e culturale del loro tempo, che non rinuncia a suggerire allattenzione del lettore le ragioni del loro interesse e, talora, anche della loro attualità.
Giuseppe Berta alterna lattività di consulenza presso il mondo delle imprese allinsegnamento di storia economica nellUniversità Bocconi. Il suo libro più recente è LItalia delle fabbriche (2001). Con Marsilio ha pubblicato i saggi Capitali in gioco (1990) e Il governo degli interessi (1996).