Per la prima volta viene ora pubblicato il corpus delle lettere di Carlo Gozzi, reperite in numerosi archivi e biblioteche pubblici e privati. Si tratta di 165 lettere, la quasi totalità autografe e inedite, a cui vanno aggiunti 32 frammenti non datati, su un arco di tempo che va dal 1758 al 1806. Un materiale che getta nuova luce sulla vita e sullopera dello scrittore veneziano settecentesco, permettendo di approfondire aspetti noti e di scoprirne altri finora ignorati. In particolare le lettere si intrecciano con le Memorie inutili, lautobiografia pubblicata nel 1797, e con i numerosi testi esplicativi che il Gozzi ha affiancato alla produzione creativa, in primo luogo quella teatrale. Con amici, amiche, parenti, intellettuali (tra cui Giuseppe Baretti), il Gozzi intrattiene una corrispondenza da cui emergono umori (prevalente lipocondria), sentimenti (mai tiepidi e sempre tormentati), valori (la scrittura, la religione, la tradizione di contro allavanzante cultura illuminista), attività disparate (la consulenza registica per lallestimento di una fiaba, le cure per leducazione di giovani a lui affidati, i disbrighi dellamministrazione domestica). Sempre stilisticamente sorvegliata, anche la scrittura epistolare si muove su vari registri: il più ricorrente è quello sarcastico, dettato dallintento apologetico quando scrive in difesa della propria opera letteraria. Le lettere sono corredate dal catalogo, allestito per la prima volta, delle 110 pubblicazioni uscite in vita che contengono scritti gozziani.
fabio soldini vive e insegna a Lugano. Ha pubblicato Le parole di pietra (Edizioni Universitarie di Friburgo 1990), indagine linguistico-antropologica sullimmaginario dellaldilà che emerge dagli epitaffi otto-novecenteschi; Negli Svizzeri (Marsilio 1991), studio sulle immagini della Svizzera e degli svizzeri nella letteratura italiana dellOttocento e Novecento; Ticino 1940-1945. Arte e cultura di una nuova generazione, in collaborazione con Simone Soldini (Museo dArte di Mendrisio 2001), ricerca sulla presenza in Ticino negli anni di guerra di intellettuali, scrittori e artisti italiani fuorusciti. Ha curato ledizione di Ventidue prose elvetiche di Eugenio Montale (Scheiwiller 1994). Di argomento veneziano ha pubblicato due volumi, che riguardano Gasparo Gozzi: ledizione delle Lettere (Fondazione Pietro Bembo - Ugo Guanda 1999) e "Col più devoto ossequio". Interventi sulleditoria (1762-1780), in collaborazione con Mario Infelise (Marsilio 2003).