Giulia, innamorata di uno che non la vuole, anzi che lha malamente scaricata dopo dieci anni di clandestinità, troverà conforto nellaffettuosa amicizia che intreccia con un vecchio magazziniere di una casa editrice, addetto alla raccolta dei libri da destinare al macero, esperto della malinconia degli amori non corrisposti. Alla disperata rassegnazione di lui, convinto
"che il miglior modo di vivere è di dimenticarsi di essere vivo", si oppone lostinata pretesa della giovane donna, che non si rassegna allabbandono, fin quasi a perdere il senno o la ragione. "La vita si snoda sul luogo comune" e al tempo stesso si raddoppia nellinvenzione del racconto, alla fin fine vivere e scrivere piuttosto che complementari si rivelano competitivi e la storia di questi amori delusi si specchia nellaltra dei libri superflui, che non si finisce mai di mandare al macero, a conquistarsi così una paradossale "forma di eternità raggiunta mediante il riciclaggio della carta". Se la follia dei libri consiste nella pretesa di "conservare lacerti di umana esperienza", la follia degli uomini vorrebbe "riportare indietro il calendario e riscrivere il passato": per entrambi il correttivo è soltanto il macero, "che sistema le eccedenze", le quali altrimenti "finiscono per disturbare". Una storia del genere non poteva che aver luogo tra Malcontenta e Marghera - lì dove el mar ghera -, e nello scenario desolato delle barene che si affacciano sulla laguna di fronte a Venezia ridotta a "una ipotesi", e non poteva che essere illuminata da uno spicchio di luna che si fa breccia tra le nebbie fumose di un cielo "basso e grigio, gonfio di noia esistenziale", pronto a rovesciare sul mondo "metà petrolio e metà fuliggine". Cè da morir dal ridere a leggere la storia della casa editrice Avicenna e dei suoi funzionari e autori condannati ad agire "in un paese dove tutto è indifferente e mediocre" e, dunque, anche leditoria non fa eccezione; cè da ridere e da morire, come sempre nei romanzi di Rugarli, che con La luna di Malcontenta completa quella trilogia editoriale iniziata nell87 da Il superlativo assoluto e continuata nel 90 da Andromeda e la notte, caparbiamente fedele a se stesso e al suo feroce, desolato e vitale pessimismo, che ne ha fatto una delle voci più autentiche e straordinarie della letteratura di questi anni.Giampaolo Rugarli ha pubblicato romanzi, saggi e commedie. Ricordiamo: Il superlativo assoluto (Premio Bagutta opera prima), La troga, Il nido di ghiaccio (Premio selezione Campiello), il saggio Diario di un uomo a disagio, Andromeda e la notte (Premio Capri e finalista Premio Strega), Una montagna australiana, i racconti I camini delle fate, Linfinito forse e Il bruno dei Crepuscoli. I non amori di Giacomo Leopardi, la commedia Il Cavaliere e la vendita della saggezza. Tradotto nei maggiori paesi europei, collaboratore di vari giornali, con Marsilio ha pubblicato i romanzi Una gardenia nei capelli (1998, Premi Domenico Rea, Sirmione-Catullo, Ibla - un ponte per LEuropa, Fenice-Europa) e La viaggiatrice del tram numero 4 (2001), la biografia romanzata La divina Elvira (1999, Premio Il Molinello), le commedie Ultime notizie dallAcheronte (2000) e Olevano, la patria romantica (2003), in edizione tascabile Il manuale del romanziere (1999) e i racconti Il punto di vista del mostro (2000, Premio Chiara).