La storia del "riformismo impossibile" dalla voce di uno dei protagonisti
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Per chiunque abbia vissuto, in tutto o in parte, la storia politica italiana del secondo Novecento scrive Cafagna nellintroduzione oppure quella storia abbia coltivato per studio, questo di Luigi Covatta sarà un libro avvincente. Avvincente perché vivo di impressioni dirette, di giudizi meditati e personali su cose viste e su persone frequentate. Avvincente perché cè dentro una generazione, attraverso un suo rappresentante che ha vissuto questi anni con attiva presenza. E, in più, quegli anni li sa rivivere con intelligenza e capacità di studio delle cose. Lautore partecipe e studioso, come ho detto si colloca, per di più, per rara fortuna del lettore, su un crinale fra punti di osservazione molteplici: quello del cattolicesimo politico, quello della militanza socialista, quello della attenzione ansiosa verso la lunga, travagliata e riluttante mutazione genetica del comunismo italiano. Ricostruisce eventi, illustra nodi storici, inserisce significative testimonianze personali, riferisce puntigliosamente giudizi a caldo e a freddo di commentatori e li discute. Di tanto in tanto, e non guasta, lascia cadere delicatamente, lungo il percorso, come polvere di peperoncino rosso, spruzzatine di fine ironia". Una storia dellItalia politica attraverso quattro grandi mutamenti: quello politico istituzionale del 46, quello economico degli anni cinquanta, quello "etico" del 68, e, infine quello "estetico" degli anni ottanta, cioè la trasformazione mediatica e videocratica della politica.Luigi Covatta (1943) è stato parlamentare socialista dal 1979 al 1994. Nel 1992 è vicepresidente della Commissione parlamentare per le riforme istituzionali. Dopo il 1994 si occupa di problemi del lavoro, e dal 2000 al 2002 è presidente di Italia Lavoro. Pubblicista, ha collaborato e collabora a quotidiani e periodici "La Repubblica", "Il Mattino", "Il Riformista", "LItalia", "Avanti!", "Relazioni sociali", "Settegiorni", "Mondoperaio", "Le ragioni del socialismo". Per Marsilio ha curato nel 1976 ledizione italiana de La conquista dei poteri di Gilles Martinet.