Storce la bocca, il progressista, di fronte alle mille manifestazioni del carnevale che ci circonda. Edonismo e consumismo di massa, cura del corpo, reality show e culto della fama, nuove credenze e spiritualità fai da te: non ce n'è una che gli vada bene. Riserva la sua indulgenza, in compenso, ai fenomeni che popolano gli incubi di tutti gli occidentali: terrorismo internazionale e criminalità urbana in primis. Laddove la società brasilianizzata, sempre in bilico tra il carnevale e la paura, richiederebbe tolleranza per il primo e fermezza rispetto alla seconda, il progressista propone la ricetta inversa. Così, la nostra società resta intrappolata in una spirale nella quale, come nel Decameron, l'orgia e la peste si alimentano a vicenda.
Giuliano da Empoli (Parigi, 1973) ha fondato e dirige "Zero", nuova rivista di dibattito politico e culturale. Con Marsilio ha pubblicato Un grande futuro dietro di noi (1996), La guerra del talento (2000) e Overdose (2002).