Fanfani, Moro, Nenni, La Pira, Zaccagnini, Bonomi, ma anche Papa Giovanni e Krusciov, insieme con tanti altri, sono i personaggi che Nerino Rossi recupera dalla storia del Novecento per mostrarceli come uomini e come politici. Per la prima volta viene esplorato ed evocato quello che l’autore, nel suo appassionato racconto, definisce il migliore decennio della Prima repubblica, un periodo - fra gli anni ’50 e ’60 - troppo spesso dimenticato assieme agli uomini che hanno guidato l’Italia fuori dalla povertà, per farne una delle grandi potenze industriali del mondo. Infatti negli anni cinquanta e sessanta l’Italia si trasformò da paese agricolo a paese industriale e fu il "miracolo economico". I valori tradizionali, tipici di una società contadina, furono rapidamente sostituiti da stili di vita profondamente diversi, aperti ai consumi e al conseguimento del benessere. Dei protagonisti di questi anni, l’autore svela retroscena e segreti, passioni e lotte, grandi slanci ma anche antagonismi, battaglie vinte e perdute. Ne viene fuori una classe politica con meriti indubbi e immancabili difetti. Uomini determinati, generosi e onesti, che vissero senza sfarzo, così che il titolo più che al loro potere allude al campo dei papaveri che il narratore sognava ai tempi della sua infanzia.