Le frasi celebri di Filippo e Alessandro, i due condottieri macedoni che conquistarono l’Oriente
Aneddoti, brevi frasi, aforismi pronunciati o attribuiti a personaggi famosi - condottieri, principi, tiranni, ma anche artisti e celebrità varie - formano una specie di genere letterario a sé stante, un patrimonio a cui ciascuno è libero di attingere, nelle circostanze e per gli scopi più diversi. In antico Plutarco raccolse in un’opera dedicata all’imperatore Traiano i detti famosi di generali e re, e da quest’opera sono state tratte le frasi e gli aneddoti attribuiti a Filippo di Macedonia e a suo figlio Alessandro qui presentati. Ogni singolo caso raccontato in questi brevi flash si risolve in una battuta ad effetto, in una riflessione etica o didattica, nella libera esternazione di un pensiero personale, l’occasione di un confronto tra padre e figlio che non potrebbe trovare sceneggiatura migliore, terreno più fecondo per un’indagine psicologica. Ne deriva il ritratto indimenticabile di una mente accorta, lungimirante e scaltra, di un uomo politico a tutti gli effetti (Filippo, il padre), e, dall’altra parte, l’intelligenza precoce e la precoce saggezza, ma anche l’impeto, la giovanile arroganza, la smisurata ambizione del giovane erede Alessandro. Se Filippo fu la mente, ad Alessandro toccò il compito di essere mente e braccio. Ma l’opera rimase incompiuta e le due personalità distinte, non sovrapponibili. Non sapremo mai se alla fine Alessandro sarebbe diventato simile a Filippo e se Filippo si sarebbe riconosciuto in Alessandro.
Alessandra Coppola è docente di storia greca presso l’Università di Padova. Autrice di numerosi saggi, ha curato per questa collana l’Epitafio per i caduti di Lamia di Iperide (1996).