Senza alcun apparente motivo, Elisabetta, una giovane donna, bella e di buona famiglia, lascia marito e figlio per ritornare a vivere vicino ai suoi vecchi genitori, nella piccola casa in cui era nata e aveva trascorso i primi anni della giovinezza. E qui, ai piedi dei monti, tenta di recuperare il proprio equilibrio interiore perduto. Fuggire le pare l’unica soluzione al suo disagio.

Col tempo le sembra persino di riuscire a provare una certa felicità. Fin quando, dopo una notte in cui subisce una violenza, decide di andarsi a riprendere il suo bambino. La situazione familiare, già tesa, esplode e il gesto di Elisabetta sarà il pretesto per un duello-confronto tra le tre generazioni della sua famiglia, da cui tutti - Elisabetta, il marito e i vecchi genitori usciranno sconfitti. Domenico, il bambino, è l’unico a dimostrare una certa maturità. Quindici anni dopo ritroviamo Domenico, ormai adolescente, ad affrontare i problemi pratici della propria famiglia: la malattia mentale della madre è sempre più grave, le difficoltà economiche sempre più pressanti, e il mondo del lavoro sembra essere costruito a esclusiva misura dei più forti. Così, tra un colloquio di assunzione, una notte brava in discoteca, l’assistenza alla madre in ospedale, un lavoro precario come pizzaiolo il fine settimana e gli studi universitari lasciati a metà, Domenico pian piano riesce a trovare se stesso e il proprio posto nel mondo senza rinunciare a ciò che ha di più bello: la sua sensibilità. E con questa forza e con questa consapevolezza cercherà di costruire ciò che gli è sempre mancato: una famiglia.

Marco Franzoso è nato nel 1965 a Venezia. Dal suo romanzo Westwood dee-jay (1998) è stato tratto uno spettacolo teatrale in tournée da quasi due anni. Ha scritto i testi del disco L’amore è un astronauta, rimasto nella top ten italiana dei dischi più venduti per più di quattro mesi. Con Marsilio ha pubblicato Edisol-M. Water Solubile.