Attraverso le sue pratiche editoriali, Carlo Gozzi allestì, come in una suggestiva messinscena, la più enigmatica autorappresentazione della propria personalità artistica: maschere e figure dello schermo sono convocate a dissimulare il protagonismo del poeta comico, nel tentativo di salvaguardare un “inattuale” - quanto ambiguo - aristocraticismo letterario.
In prospettiva e con strumentazioni inedite, il saggio ripercorre tali pratiche editoriali, mettendo in luce come dentro l’arroventato e caotico polemismo dell’autore sia in realtà nascosta e dissimulata una concezione agonistica e militante del libro non meno che della scena, espressa in un teso e ininterrotto dialogo con le provocanti sollecitazioni della modernità.
Anna Scannapieco insegna Letteratura italiana contemporanea presso la facoltà di Lettere dell’Università di Venezia. Si occupa di letteratura italiana dal Sette al Novecento, e in particolare di problematiche legate alla tradizione dei testi teatrali. Per Marsilio ha pubblicato le edizioni critiche di tre commedie goldoniane (Il padre di famiglia, 1996 e 2002; La buona madre, 2001; La dalmatina, 2005), nonché la guida alla Casa di Carlo Goldoni (2001).